5 Nov 2015

Leros. Greece. Refugee camp.























Isola di Kos. Cronaca di uno sbarco


17 ottobre 2015. Isola di Kos. Grecia. 

Mentre osservo i vecchi pescatori del porto di Kos che tolgono i pesci dalle loro reti per presentarli sui banchi di vendita posti sulla banchina di fronte, lo sguardo si dirige verso una piccola imbarcazione da pesca che sta entrando in porto.
Non trasporta del pescato. Sta rimorchiando un gommone stracolmo di persone la maggior parte delle quali indossa giubbotti arancione fluorescente.
La barca avanza lentamente verso la banchina e il pescatore manovra affinché il gommone vi si accosti. I pochi presenti aiutano l’ormeggio.
Un uomo a terra che ha preso la cima  d’ormeggio prende in braccio una bambina posta in prima fila sul gommone e la colloca dietro di sé. Subito dopo aiuta a sbarcare una donna che indossa il velo. E’ la mamma della piccola che scende con un sorriso carico di ansia e soddisfazione. Mamma e figlia si ricongiungono in un abbraccio.
Sul gommone ci sono uomini, donne, ragazzi e bambini. C’è chi sorride e chi saluta. Chi ha un’espressione tra l’incredulo e lo spaesato. Dopo pochi minuti sbarcano tutti. Si abbracciano gioiosi. Con loro portano al massimo una piccola sacca o uno zainetto.
Si tolgono i giubbotti di salvataggio e li posano sulla banchina. Attorno alcuni anziani li guardano con aria curiosa ma poco sorpresa. Probabilmente sono abituati.
Chiedo in inglese ai nuovi arrivati di dove sono. Rispondono di essere tutti siriani e che vengono dalla vicina Turchia. Sono soprattutto uomini e bambini. Molti di loro mi chiedono di essere fotografati sfoderando un gran sorriso.
Piano piano si formano dei piccoli gruppi che fanno intendere che la maggior parte di loro sono intere famiglie.
Si avviano verso la capitaneria seguendo le indicazioni dei presenti. Hanno l’espressione di chi ce l’ha fatta. A terra, sulla banchina, rimangono i giubbotti di salvataggio.














Poco più in là, sul lungomare che costeggia le antiche mura cittadine, tende da campeggio di chi è già arrivato da tempo. Gente che fuma, chiacchiera, si lava a una fontanella, indumenti stesi ad asciugare. I sorrisi di prima sono spariti, per ora.